IL SOGNO LUCIDO: UNO STRUMENTO PER GUARIRE

Non sarebbe fantastico guarire e risolvere conflitti interiori, traumi e fobie mentre si dorme?

Attraverso la pratica del sogno lucido si può.

Il sogno lucido è uno straordinario strumento di conoscenza perché ci permette di accedere consciamente alle più grandi profondità della mente.

COS’È UN SOGNO LUCIDO

La dicitura sogno lucido potrebbe trarre in inganno e far credere che si tratti di un sogno particolarmente nitido e vivido.

In realtà il sogno lucido è, semplicemente, un sogno nel quale ci rendiamo conto di stare sognando.

Ma come può un sogno lucido essere terapeutico?

Prima di rispondere a questa domanda è necessario un breve accenno storico.

IL SOGNO NEL TEMPO

sogno lucido

Sin dalle epoche più remote il sogno ha destato molta attenzione in varie civiltà di tutto il mondo. Nelle culture indigene tribali gli sciamani utilizzavano, e utilizzano tuttora, il sogno lucido per ottenere informazioni su come guarire o aiutare i membri della propria comunità.

Non volendo, comunque, allontanarci troppo dalla nostra tradizione, anche in occidente la pratica del sogno è stata utilizzata per secoli.

Nell’antica Grecia del V secolo a.C. vennero eretti templi in onore del Dio Asclepio che furono utilizzati in modo terapeutico fino al V sec. d.C., affinché i malati potessero passarvi la notte, praticando delle tecniche per l’incubazione del sogno e ottenere, così, la guarigione.

I primi cristiani erano molto aperti nei confronti del sogno.

La realtà del sogno è, infatti, presente nei libri della Bibbia, come strumento di comunicazione tra Dio e l’uomo.

Queste tradizioni, anche se adoperavano le pratiche del sogno, non erano ancora rivolte al sogno lucido. Si inizia, infatti, a parlare di sogno lucido tra la fine dell’800 e i primi del ‘900.

L’uomo moderno, però, da una parte molto meno religioso e spirituale e dall’altra assai più stressato e continuamente assorbito dal fare quotidiano è, purtroppo, distaccato da questo affascinante mondo che riguarda gran parte della sua esistenza, accettando senza interrogativi, il quotidiano black-out notturno.

Nonostante si passi un terzo della vita dormendo, raramente ci si interessa al mondo dei sogni. Dovremmo, invece, prendere l’abitudine di scrivere i nostri sogni, prestargli interesse e raccontarli.

FASI DEL SONNO

sogno lucido

Per riuscire ad avere sogni lucidi è necessario innanzitutto conoscere come si svolgono le fasi del sonno.

Il sonno è un percorso ciclico che va dalla sonnolenza al sonno leggero per poi sprofondare nel sonno profondo ed infine entrare nel mondo dei sogni (fase REM).

La maggior parte delle persone compie mediamente quattro o cinque cicli di sonno per notte, ciascuno della durata di novanta minuti circa e ciascuno caratterizzato dalla presenza della fase REM.

Questa fase viene definita anche stadio del sonno paradosso perché, nonostante ci si trovi in una fase di sonno profondo, l’attività cerebrale si risveglia e gli occhi cominciano a muoversi rapidamente (da qui il nome Rapid Eye Movement).

Il corpo è paralizzato (atonia) per evitare di mimare il sogno, il cervello diventa attivo e si sogna. Il primo periodo di sogno dure soltanto una decina di minuti, ad ogni ciclo successivo trascorriamo un tempo sempre maggiore nella fase REM e sempre minore nella fase di sonno profondo.

TECNICHE PER INDURRRE LA LUCIDITÀ

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Per imparare a fare sogni lucidi occorrono tre cose: ricordarli, essere motivati a farli e l’utilizzo di qualche accorgimento.

DIARIO DEI SOGNI

Tenere un diario dei sogni è importante. Ogni volta che ci svegliamo dopo aver sognato, ricordiamo più che possiamo e mettiamolo per iscritto.

Ricordando i sogni si impara come si comporta la mente sognatrice: meglio la si conosce, più è facile riconoscerla quando si è al suo interno e diventare lucidi.

Un buon sistema per richiamare alla mente un sogno è quello di restare nella posizione in cui ci si sveglia fino a quando non si riesce a ricordarlo.

TEST DI REALTÀ

Uno dei modi più comuni per fare un sogno lucido è accorgersi di un’anomalia e rendersi conto che, probabilmente, si sta sognando.

Accade, ad esempio, quando parliamo con una persona defunta, quando un luogo che conosciamo ha un aspetto diverso, quando non riusciamo a correre, quando si verificano, insomma, situazioni paradossali.

Quando succede bisogna essere capace di riconoscerlo e di chiedersi “Sto sognando?”. Quasi nessuno si fa questa domanda né da sveglio né tantomeno quando dorme.

Quando si ha la capacità di porsi in sogno questa domanda, ma non si ha ancora la certezza che si tratti di un sogno, si può ricorrere a quelli che vengono definiti Test di Realtà.

La chiave per eseguire i test della realtà in un sogno è renderli un’abitudine comune nello stato di veglia.

Occorre creare abitudini che favoriscono la lucidità e farle attecchire bene, in modo da combattere la tendenza alla credulità.

Bisogna radicare l’abitudine di fare delle verifiche di stato durante il periodo di veglia, così da addestrare, rafforzare e perfezionare la memoria prospettica.

Ne esistono molti.

  • Fare un salto e volare.

Questo è il metodo che io prediligo e che utilizzo quasi sempre.

  • Guardarsi le mani e contarsi le dita.

Questa è una tecnica che provato una volta, dopo averla appresa nel libro L’arte di sognare di Carlos Castaneda: ho guardato le mie mani in rapida successione e la seconda volta l’anulare della mano sinistra era lungo e grigio.

  • Leggere un testo o i numeri su un orologio digitale due volte di seguito senza notare alcun cambiamento.
  • Accendere e spegnere la luce. In un sogno lucido non si può regolare l’intensità della luce.

LA TECNICA MILD

Un altro metodo di induzione al sogno lucido è la tecnica che prende il nome di MILD (Mnemonic Induction of Lucid Dreams) ideata dallo scienziato Stephen LaBerge, che si occupò dello studio dei sogni lucidi a partire dagli anni ’80.

Questa tecnica utilizza la memoria prospettica, ovvero ricordarsi di portare a termine l’intenzione che si è posti.

Durante lo stato di veglia utilizziamo spesso la memoria prospettica, ad esempio “appena vedo un benzinaio, devo ricordarmi di fare benzina”.

È importante esercitare la memoria prospettica e rafforzarla così da poterla, poi, utilizzare durante il sogno con la tecnica MILD.

Per allenarsi occorre, quindi, notare quando si verifica un determinato evento (può essere qualsiasi cosa come ad esempio “la prossima volta che vedo una macchina blu) ed effettuare di conseguenza un test di realtà.

La tecnica MILD consiste nello svegliarsi, magari utilizzando una sveglia, dopo una fase REM e ricordarsi cosa si stava sognando. È, quindi, consigliabile farlo nelle ultime due ore di sonno, dove le fasi REM sono più lunghe e ravvicinate.

A questo punto, con gli occhi ancora chiusi e immobile, ricordare il sogno che si stava facendo e, poi, formulare l’intenzione “La prossima volta che sognerò, mi ricorderò di accorgermi di stare sognando.”

LA TECNICA WBTB

Un altro modo che ci può aiutare ad indurre un sogno lucido è la tecnica WBTB (Wake Back to Bed), ovvero “Svegliarsi e Tornare a Letto”.

Il trucco è puntare la sveglia 2 ore prima rispetto all’ora in cui solitamente ci si sveglia e restare svegli per un po’ prima di tornare a dormire.

Le ultime due ore di sonno sono quelle in cui si sogna di più per cui se priviamo il nostro corpo di questa fase, nel momento in cui ci addormenteremo, scivoleremo immediatamente nella fase REM.

Durante la veglia bisogna pensare ai sogni lucidi e fare costantemente test di realtà, affinché si possa farli nel sogno e diventare lucidi.

Lo stato di veglia può durare da qualche minuto a circa un’ora. Di solito in questo momento è utile impostare gli obiettivi dei sogni lucidi.

LA PIANIFICAZIONE

Pianificare un sogno lucido è in sé una tecnica per la lucidità, perché quando ci proponiamo con forte determinazione di fare qualcosa nel nostro prossimo sogno lucido e ci concentriamo su tale intenzione, non solo cominciamo a creare le cause e le condizioni necessarie affinché quel sogno si manifesti, ma creiamo anche l’aspettativa di diventare lucidi.

USARE IL SOGNO LUCIDO COME STRUMENTO TERAPEUTICO

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Quando sogniamo il nostro cervello non distingue tra esperienze di veglia ed esperienze nel sogno lucido, quindi, quando sogniamo di fare qualcosa mentre siamo lucidi non è come se la stessimo immaginando, è proprio come se la stessimo facendo.

Il cervello comincia a funzionare conformemente a quello che stiamo sognando. Le implicazioni sono enormi: ci è possibile modificare il nostro cervello dormendo.

I sognatori che nei loro sogni lucidi si dedicano consapevolmente a determinate attività stanno, perciò, creando e consolidando i percorsi neurali associati ad esse, rendendo quelle attività più facili da svolgersi nello stato di veglia.

In ultima analisi significa che nei sogni lucidi ci si può divertire, si può imparare, ci si può allenare e si può, perfino, guarire.

COSA FARE NEL SOGNO

I sognatori lucidi alle prime esperienze sicuramente utilizzeranno il sogno lucido per divertirsi e per sperimentare tutto quello che hanno sempre desiderato, anche perché le esperienze iniziali nel sogno lucido sono certamente molto divertenti ed entusiasmanti.

Ciò vuole dire che possiamo volare, passare attraverso i muri, vedere a 360°, teletrasportarci, comunicare telepaticamente con i personaggi del sogno e tutto ciò che la nostra immaginazione riesce a concepire.

Ma sicuramente l’uso più importante che possiamo fare del sogno lucido è quello terapeutico.

Nel sogno lucido è possibile, ad esempio, guarire le fobie attraverso metodi di integrazione graduale simili a quelli che vengono adottati nella psicoterapia.

La fobia è trattata, quindi, interagendo con essa nella consapevolezza che non è reale, ma è una semplice proiezione della mente.

Questo nuovo modo di intrattenersi con l’oggetto della fobia, senza averne paura, creerà nel cervello un percorso neuronale che si attiverà anche nello stato di veglia, aprendo la strada a una guarigione definitiva.

Questo accade perché il nostro sistema neurologico non distingue tra le esperienze vissute nell’uno o nell’altro stato di coscienza.

La guarigione può, tuttavia, avvenire non solo sul piano psicologico ma anche su quello fisico. Ci sono, infatti, molte prove scientifiche che dimostrano come curare la mente possa influire positivamente sul corpo.

Ne ho parlato in questo articolo.

Questo perché il corpo e la mente sono strettamente interconnessi e si influenzano a vicenda.

L’AUTO-INNESTO

Quando si raggiunge uno stato di piena lucidità nel sogno, nuove idee e schemi di comportamento possono essere innestati e resi effettivi pronunciando dichiarazioni di intenti o adottando nuove modalità di azione improntati, per esempio, all’assenza di paura.

 L’auto-innesto è una tecnica simile a quella usata dagli ipnoterapisti e consiste nell’impiantare il seme di un’idea o di una suggestione favorevole nel nostro inconscio durante un sogno lucido e riuscire, quindi, a influenzare successivamente lo stato di veglia.

È molto semplice da eseguire.

Una volta acquisita lucidità in un sogno si recitano ad alta voce delle affermazioni.

Queste possono riguardare un nostro lato caratteriale, ad esempio la mancanza di autostima e quindi recitare suggestioni quali: “Credo fortemente in me stesso! Riesco in tutto ciò che faccio!”.

Può anche riguardare una dipendenza come quella da nicotina o da droga e convincersi che il nostro corpo non ne ha più bisogno.

Possono, anche, essere pronunciati intenti favorevoli improntati al coraggio e al perdono o, ancora, affermazioni che rafforzano il sistema immunitario.

In questo libro, sia in formato cartaceo che in formato digitale, ti spiego come fare.

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