“Tutta la miseria dell’uomo deriva dalla sua incapacità di stare fermo, solo e in silenzio”, diceva il filosofo francese Blaise Pascal.
Può sembrare un metodo piuttosto paradossale: pensiamo che il fare cose in continuazione ci tenga svegli quando, in realtà, uno dei modi migliori di restare svegli è non fare nulla, o meglio il far nulla deliberato e molto attivo della meditazione.
I BENEFICI DELLA MEDITAZIONE

La meditazione ci porta in contatto diretto con il nostro ambiente interiore e ci consente di conoscerci meglio. Questo ci aiuta a capire quando abbiamo il pilota automatico inserito e quando, invece, siamo svegli davvero.
Meditare è anche un modo di esercitare la mente ad essere più forte, più sana e più flessibile.
Così come non si può essere in forma senza fare un po’ di esercizio fisico, è impossibile svegliarsi e vivere in lucidità senza allenare la mente.
La meditazione è uno dei sistemi più antichi per vivere lucidamente.
Si pensa che la meditazione abbia effetto solo sulla psiche, ma non è così. In realtà induce cambiamenti profondi anche nel corpo: ci permette di cambiare il cervello, il corpo e il modo d’essere.
IL SIGNIFICATO DI MEDITAZIONE

In lingua tibetana, meditare significa “prendere confidenza con”. Per prendere confidenza con qualcosa dobbiamo passare del tempo ad osservarla e non permettere a nessun pensiero, emozione o comportamento inconscio di passare inosservato.
Dobbiamo diventare l’osservatore esterno dei nostri pensieri, delle convinzioni, delle azioni e delle emozioni.
Meditare in sanscrito significa “coltivare il sé”. Quando coltiviamo un terreno è prima necessario ararlo e rivoltare la terra per portare alla luce quella nuova e permettere, così, ai semi di attecchire. Bisogna prendersene cura, estirpando le erbacce per fare spazio.
Lo stesso dobbiamo fare quando coltiviamo la nostra mente.
Coltivare comporta prendere decisioni consapevoli. Dobbiamo prima estirpare gli atteggiamenti che nel tempo abbiamo consolidato, nonché i blocchi, i limiti personali e le percezioni di noi stessi che stanno, inconsciamente, minando i nostri sforzi.
Poi, dobbiamo decidere quando e cosa piantare e innaffiare costantemente; per questo c’è bisogno di un’attenzione consapevole quotidiana.
Esistono tantissime tecniche di meditazione.
LA MEDITAZIONE MINDFULNESS

Una delle forme di meditazione che si sta diffondendo con maggior rapidità in occidente è la mindfulness o consapevolezza di sé.
Ci sono prove scientifiche del fatto che praticarla migliora la salute, l’umore e il benessere in generale.
Esercitandosi ad essere più presenti e consapevoli, si diventa automaticamente più gentili e più felici, poiché quasi tutta l’acredine nei confronti di sé stessi e degli altri deriva dalla carenza di attenzione consapevole.
L’essenza della pratica meditativa denominata mindfulness è “essere consapevoli di cosa accade mentre sta accadendo, senza giudizi”.
Quando facciamo sedere il nostro corpo e chiudiamo gli occhi non ci sono informazioni che entrano nel cervello perché non vediamo, non sentiamo, non tocchiamo, non annusiamo e non assaggiamo nulla.
Limitando le informazioni sensoriali che entrano nel cervello, la nostra attenzione si focalizza sul mondo interiore, ed è meno concentrata sulla realtà materiale e fisica.
Questo cambiamento di focus inizia a creare dei cambiamenti fisiologici e biologici nel cervello.
Quando iniziamo per la prima volta a praticare la meditazione ci sentiremo, probabilmente, inadeguati, incapaci e scomodi. I pensieri ci travolgeranno e dieci minuti sembreranno un’eternità.
Non noteremo alcun beneficio e lasceremo stare. È normale che accada.
Quello che bisogna fare è darsi del tempo per creare questa nuova abitudine, avere pazienza e accettare questa fase di passaggio, aspettando che la nostra zona di confort si arricchisca di questa nuova esperienza.
“Non puoi realizzare un nuovo obiettivo con la stessa mente che fino ad oggi non è riuscita a farlo”
Albert Einstein
L’ATTENZIONE AL RESPIRO
Per evitare che la nostra mente inizi vagare possiamo focalizzare la nostra attenzione sul respiro, approfondendolo progressivamente e rilassando ogni parte del corpo.
È importante riuscire a raggiungere un certo grado di rilassamento per poter riuscire a osservare sé stessi con calma, senza giudicare e senza ingaggiare lotte per controllare i pensieri e le emozioni.
Non è facile, è vero, mantenere l’attenzione, il distacco e l’assenza di giudizio, perché in genere ciascuno di noi tende a farsi assorbire completamente da ciò che vive e a identificarsi con i propri pensieri e con le proprie emozioni, in una costante divisione tra positivo e negativo, buono e cattivo.
Possiamo invece osservare i pensieri quando sorgono e, con consapevolezza, lasciarli andare.
Innanzitutto vi è da dire che la meditazione non va fatta necessariamente seduti a gambe incrociate nella posizione del loto se questa è impegnativa, ma anche semplicemente stando seduti su una sedia con la schiena dritta o sdraiati, se riusciamo a non addormentarci.
Lo scopo principale della meditazione è la presenza. Essere presenti in quello che stiamo facendo, qui e ora.
È solo con la costante pratica quotidiana che sperimentiamo i suoi benefici, quindi dobbiamo assicurarci di trovare il tempo.
I momenti migliori per meditare sono al mattino o alla sera.
LA MEDITAZIONE E LE ONDE CEREBRALI

La meditazione ci porta da uno stato di coscienza vigile, caratterizzato dalla frequenza delle onde Beta, a quella delle onde Alfa o Theta.
Infatti, una volta seduti con la schiena dritta e gli occhi chiusi, dopo aver fatto qualche respiro lungo, lento e consapevole, la mente si sintonizza su una frequenza di onde Alfa o Theta coerente e ordinata.
Un segnale ordinato e sincronizzato, che giunge al corpo da parte del cervello, porta in uno stato di omeostasi tutti i diversi sistemi come quello cardiovascolare, digestivo e immunitario.
Nel momento in cui il sistema nervoso si ricalibra, tutta l’energia consumata per la sopravvivenza viene utilizzata per creare.
Il corpo inizia, così, il suo processo di guarigione.
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